giovedì 10 agosto 2006

Io penso che le storie debbano finire bene tutte.

Io penso che le storie debbano finire bene tutte.
Anche se non c'è il finale chiaro e limpido e lieto, ci deve essere una speranza, una strada tracciata verso un futuro migliore nelle traversie che il protagonista ha passato nella storia.
Perché, vedete, io posso sopportare tutto, i brutti inizi, i prologhi tragici, le turbolenze nel percorso, anche gli sbalzi d'aria, mi va bene tutto, ma non posso sopportare di CATTIVI FINALI, i brutti finali, dove chi ha la responsabilità di un comportamento vile e disonesto sopravvive e anzi vive ancora meglio, chi invece è giusto e sincero di solito di solito muore o paga le conseguenze per tutti.

Cosa vogliamo insegnare con le nostre storie? ad essere degli approfittatori e calpestare ogni concetto e il sentimento per poter vincere?
oppure vogliamo dare un lieto finale a chi si comporta secondo le regole del vivere civile e etico e morale? che comprende anche la generosità, la tolleranza, il rispetto delle proprie idee e degli altrui pensieri, il senso di giustizia, di responsabilità.

In troppe storie l'umile inerme... - pensateci un po', nei libri, nei film - soffre o muore o comunque è vittima di chi mente, di chi è codardo, di chi pensa solo al proprio vantaggio è al proprio rendiconto.
Per questo il film dovrebbero finire bene anche quando parlano di situazioni dolorose o difficili. per dare la speranza che con il dolore e la rassegnazione non si ottiene nulla di buono, e anche le

ANIME STANCHE

sei fiduciose e coraggiose otterranno un “premio”, un premio di giustizia per le loro azioni giuste.


Accanto ai personaggi c'è lui, il poeta, la sua funzione è quella di
interpretare ed esprimere i sentimenti degli uomini... ed ascoltare il cuore
degli uomini: ai quali, se non è stato concesso il privilegio della parola e
della cultura, non è stato negato e intorno dei sentimenti più nobili...

La gente deve ridere. Di dolore e bruttura del mondo ce n'è anche troppo, perché ormai abbiamo paura di tutto, senza che tu ci tormenti con i tuoi fantasmi.
Ridere è la medicina, come dice Tiziano Terziani nei suoi scritti. Mentre Gigi proietti dice che far ridere e un dono di Dio. Bisogna "spiegare" alla gente, bisogna sublimare con una storia che abbia un significato positivo, dove la lealtà paga, dove vince chi è sincero, onesto e coraggioso.

I film in fondo sono come le favole, sono favole che noi grandi, storiie che divertono e che devono insegnare qualcosa. Io penso che oggi, chiunque crei una storia dai misteriosi intrecci nella fantasia, che avete presente che forse, a livello inconscio sta dando un'esempio.
Bisogna iniziare almeno negli scritti ad

IMMAGINARE UN MONDO PIÙ GIUSTO E PIÙ VERO.

Ci vuole coraggio, bisogna scrivere una storia con una finalità, bisogna avere più coraggio nel raccontare.
Mi piacciono le persone che trovano entusiasmo e trascinano di persone nella loro vitalità. Chi prova l'ebbrezza, chi si lascia trasportare è una persona viva e libera. Così penso che bisogna scrivere storie con entusiasmo, che traboccano entusiasmo, che siano una botta di vita per tutti quelli che la ricevono. Una botta che rimbomba di forza ed energia, che ti fa vibrare l'anima ittita coraggio per agire, per fare... che ti dia l'esempio della giustizia.

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