domenica 26 novembre 2006

Il dottor House: Dr House Medical division

Gregory House, House Medical divisionGregory House, House Medical division

Gregory House, House Medical divisionGregory House, House Medical division













Il dottor House: post del blog BLOGIACOSA.
Leggetelo perchè è bellissimo!!! é una descrizione critica sul nostro telefilm preferito e sul nostro personaggio che ci fa impazzire.

Poi io adoro il dottor House.
Voglio sposarlo. ;-)

Gregory House, House Medical divisionGregory House, House Medical division



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Se penso ai miei telefilm preferiti: CSI Miami e Dr House Medical division, e se penso all'ammirazione per i due protagonisti Horatio Caine e Gregory House, dico che sono entrambi degli eroi "buoni, goisti e altruisti". Anche Gregory House è un buono, ma è scorbutico, imprevedibile, bastardo, dice sempre quello che pensa. Mentre Caine è giustizia "umile", House è giustizia "ruvida", è più tormentato, è più sofferto. Lavorano per la giustizia e per la salute entrambi, ed entrambi ci mettono il cuore e l'anima anche se non lo mostrano mai , o almeno cercano di non mostrarlo, FANNO I DURI... ognuno al loro modo. La loro sofferenza è interiore, nascosta e solitaria.

:-)) Ateo impenitente

grazie a dio

Premio alla migliore immagine di presentazione.... in questa giornata uggiosa, mi ha fatto ridere di gusto.
Proprio di gusto.
Ho messo questo blog fra i miei Feed, per seguirlo meglio.

Marcello, una vita dolce.

A dieci anni dalla scomparsa, il 19 dicembre LA7 invita il suo pubblico ad un
doppio appuntamento con Marcello Mastroianni con il film documentario, in
anteprima nazionale, "MARCELLO, una vita dolce" di Mario Canale e Annarosa
Morri.

Non perdetevi il 19 dicembre questo film documentario su Marcello Mastroianni, un film presentato a Cannes 2006. Nel frattempo andate a visitare questo sito, con foto e video (molto belli!!!) di Marcello.

Marcello Mastroianni, un uomo dolce

Marcello! Marcello! <----- questo io scrivevo di te!

Marcello Mastroianni, un uomo dolce

Grazie...

Sandra Milo e Marcello Mastroianni

ti voglio bene...

giovedì 23 novembre 2006

Episte

Grazie al Prof. Roletto per la lezione di oggi.
Non dimenticherò.

Sorpresa e opinioni

Stamattina ho ricevuto una meravigliosa sorpresa...
Andate a vedere questa pagina del sito Myfilm.tv.it Film da ricordare , dove sono iscritta con il nome utente di delfinodelfino

Non mi era mai capitato, di ridevere una dedica via internet.
La mia reazione è stata... di incredulità e poi di emozione!
e ho subito pensato come diceva TopoGigio tempo fa:



....ma cosa di dici maiiiiii!!! sono emozionata!
Questo uomo, che si definisce un incrocio tra Scrooge ed il Dr. House ... ieri alle 13.43 ha creato un elenco con alcuni dei film che io avevo recensito su questo sito di cinema Myfilm.tv.it.
e mi ha regalato una briciola del suo tempo dedicando questo elenco a me, scrivendo:


una dedica per DELFINODELFINO.
E' bello conoscere gente con cui abbiamo gusti in comune.
Sono quei momenti che danno l'ispirazione per scrivere qualcosa.

Non voglio diamanti, non voglio gioielli, non voglio cellulari di ultima generazione che ti fanno anche il caffè....
ma voglio questi regali... per me i più preziosi! e i più veri!

Grazie dalton. Hai un bel nome, dalton era una scienziato e dalton è l'unità di misura delle proteine.


Perchè io quando sono riconoscente ad una persona dico GRAZIE...
perchè la riconoscenza è un sentimento meraviglioso.
E non bisogna mai vergognarsi della GRATITUDINE per qualcuno o qualcosa.
Perchè mi hai insegnato che bisogna sprimere quello che si ha nel cuore,
a costo di esporsi ed essere vulverabili,
solo così si trova qualcuno che la pensa come te.
Perchè sono felice di "quei momenti che ti danno l'ispirazione..."

L'ora di religione
... o, più semplicemente, tutto quello che senti dentro di te!

Sì, non bisogna mai vergognarsi della GRATITUDINE per qualcuno o qualcosa.
Io sono grata a questo film, perchè per me significa tanto. E sono grata a Marco Bellocchio che lo ha creato hai suoi ricordi di ragazzo e dai suoi sentimenti. E sono grata a Sergio Castellitto che ha dato corpo e anima ad Ernesto come solo lui poteva fare..

Libertà di pensiero: Film IMPERDIBILE! capolavoro! Ernesto, sei parte di me, del mio cuore. Grazie Marco e grazie Sergio.

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domenica 19 novembre 2006

Un’altra domenica. Sempre la solita domenica.

Un’altra domenica. Sempre la solita domenica. Con porte che sbattono, rumori violenti e secchi che rimbombano fra le pareti, improvvisi che sanno di rabbia e di nervoso, di chi sopporta… sopporta per poi scoppiare.
Un’altra delle tue "sante" domeniche. Dove si ha paura di parlare. Dove i tuoi figli non li stai a sentire, ma il papa che parla in tv sì….
Forse lui ha delle cose più interessanti da dire…
ma non dovrebbe succedere
che una madre è più attenta e interessata a lui che ai figli.

La sigla di Domenica Sprint mi riporta indietro di tanti anni, ho sempre odiato la musica di questa sigla e ho sempre odiato la domenica sera: queste ore del crepuscolo e dell’inizio della notte in inverno. Mi hanno fatto sempre sentire male.
Ma per fortuna la tua santa domenica è finita. E tu domani non dovrai più sforzarti di far da mangiare bene e cucinare normalmente perché tuo figlio è a casa, e ti risponde a monosillabi mentre tu lo servi.
Non dovrai più far finta di essere la madre perfetta, non dovrai più fingere.

Con te tutto è una eterna recita.

Bisogna nascondere quello che si sente realmente per essere come tu vuoi per pensare come tu vuoi tutto conforme alla santa inquisizione.

Non voglio più mangiare, non voglio mangiare più.
Non voglio più mangiare, se vedo che ti pesa cucinare e insieme non permetti a nessuno di usare la tua cucina. Seduta a tavola io vedo la tovaglia e mi accorgo anche del tuo desiderio interno e celato: che noi non mangiassimo più.
Io non mangio se tu condisci tutto con l’odio e la rabbia, solo perché non sono andata a messa.
(… come la brava figlia che pretendevi che fossi)
Una parte di me vuole lasciarsi morire.
Morire per non sentire più. Rifiutare il tuo cibo. Perchè di fronte ai tuoi piatti, mi si chiude lo stomaco e penso che io non voglio più niente da te. Perchè da te, per tutta la vita, ho ricevuto solo piatti amari e indigesti che non mi hanno tolto la fame, e mi hanno avvelenato….
Non mangio stasera. Non voglio mangiare più.

Mi asciugo gli occhi con un fazzoletto di carta che si sbriciola. Non mi importa se gli altri vedranno che ho pianto. Non mi interessa.

Quante cose che non sai di me
Quante cose che non puoi sapere
Quante cose da portare nel viaggio insieme…
Quante cose che devi meritare

C’è un principio di energia
Il sentire fa rumore
Fa rumore camminare
Fra gli ostacoli del cuore

Grazie Elisa… vieni sempre a cullarmi.

Elisa intervista Che tempo che faElisa fisicamente ci somigliamo un po’, abbiamo la stessa altezza, soprattutto con i capelli corti mi sembra di vedere me. Anche il naso all’insù… è un po’ il mio. Anche i denti. E anche l’amore per la natura. Ti ho sempre sentito come un mio specchio.
Ma guardatela... sembra me!!!!
Elisa intervista Che tempo che fa

venerdì 17 novembre 2006

Sorella

Sorella.

Ripenso a quando a Milano mi sono messa a piangere al telefono con mia sorella, e lei talmente agitata voleva prendere la macchina e venire da me. Non sono una che piange invano, e per lei è stato scioccante, la capisco: io ai suoi occhi sono sempre stata la sorella più grande, quella “forte”, il punto di riferimento sestante
ma io avevo così bisogno di sentire vicino qualcuno, una voce conosciuta e parlare delle cose nostre normali, abituali e consueti, col nostro linguaggio. Perché, in fondo, sono queste solite cose quotidiane che fanno i legami più stretti e importanti, e quando sei via, lontana, ti mancano e ti sembra che tutto ti manchi.
Ripenso ai giorni di Milano, a come stavo appassendo a poco a poco, come una pianta senza acqua.
Bhe! mi è bastato sentirmi dire: Oddio, non posso sentirti così, io adesso prendo la macchina e vengo da te. Alle volte basta sentirsi dire questo, cioè sentirsi amati per farsi coraggio da soli. E io di lei mi fido, perchè abbiamo un legame che va oltre alle parole, è fatto di sapere inconscio, e di comprensione interiore, derivata da aver vissuto le stesse cose e aver percorso la stessa strada, anche se poi ognuna è sopravissuta secondo la sua indole. Mi fido di lei perchè mi ha perdonato le cose imperdonabili, e io questo non lo posso dimenticare. Per questo ritengo sia la persona in assoluto che mi vuole più bene.

Io una volte le ho detto: La fortuna in amore che dovevamo dividere in due, l’hai avuta tutta te. Lei si e sminuita, minimizzando.
Ma io sono contenta per lei. Sento sincerità in me quando penso che non sono invidiosa. Non potrei mai essere invidiosa di lei, perché tutto quello che accade di bello a lei, è bello anche per me. Come se accadesse a me.
Io mi fido di lei, perchè ride quando la prendo in giro.
Perché di notte parla nel sonno, non in italiano come le persone comuni, ma in una lingua che non assomiglia a nessuna delle lingue conosciute, e ti mette paura....
Perché una persona che parla nel sonno è normale, ma deve farlo nella sua lingua madre, non in una lingua sconosciuta che assomiglia solo ai suoni degli alieni in X-Files.

Perché si trascina dietro un passeggino con uno zaino sempre strapieno all’inverosimile, anche se deve fare 100 metri. Ho notato che le altre mamme non avevano zaini grossi, oppure si portavano solo poche cose. Un giorno, stufa del peso, ho voluto svuotare lo zaino del misterioso contenuto. Però lei rideva quando mi ha detto che un triplo cambio e un lenzuolino del letto potevano sempre servire...

Perché quando si rivede nelle foto si deprime per le sue forme di mamma mediterranea, e ti spiega che lei in realtà si immagina con il corpo della indossatrice della pubblicità della Calzedonia nel giornale che sta sfogliando.

Perché quando eravamo bambine, lei era appassionata del film Piccole donne e mi chiamava sempre Jo. Mi diceva sempre, quando mi vedeva impennare con la bici da cross: Vedi, io sono come Meg, e tu sei come Jo! E non se la prendeva quando io le rispondevo: E chi sono ‘ste qua?
Perché ha un influsso speciale per mandare in crack windows. Sembra incredibile... ma io ormai rido quando mi telefona disperata che il PC non risponde più, io so che è una stupidata, ma lei si dispera tanto che..... è più un crack del PC. Mi fa ridere tantissimo.

Perché una sera siamo state a SENTIRE il film di Harrison Ford, “Il testimone”, nella tv in cucina, vedendo solo righe e interferenze. E ci sembrava la cosa più bella del mondo il solo poterlo sentire.

Perché quella volta che a Camogli sulla spiaggia sono stata completamente bagnata da un’onda, nel fuggi fuggi degli altri bagnanti, tu hai cercato di avvisarmi....
Io talmente immersa nella lettura di “L’uomo che sussurrava ai cavalli” non mi sono accorta di niente. Concentrata, il libro mi aveva talmente rapita che solo dopo mi sarei accorta che alcune gocce cadevano dai capelli sulle parole e sulle pagine.
Tu sei quella che si preoccupa e si agita, io sono quella che è ....
Perché ieri ridendo mi hai detto sottovoce, quei sassi qualche volta ti arrivano sulla testa. Sono quelli che io chiamo i sassi santi, che la nostra genitrice ha raccolto personalmente sulle sponde del mar morto. Ti ho sentito simile a me, anche se tu sei sempre stata la bambina buona che faceva tutto bene, e io la pecora nera che faceva tutto al contrario, e per quello cattiva. Non mi aspettavo che anche tu ci ridessi sopra di gusto.

Perché ti ricordi ancora quando da piccole la nostra cena preferita era il “mica male”, cioè toast immerso nel latte. Che non ti piaceva, ma appena assaggiato hai detto: Mica male!
Perché ridi ogni volta che inciampo in uno scalino alto solo un millimetro: dici che quando cammino non alzo i piedi da terra e tutti i piccoli scalini sono i miei!
Perché insieme abbiamo passato la più bella vacanza della mia vita nell’estate del 1998 a Camogli. Perché continuiamo ad essere, nonostante il passare del tempo, tu come Meg e io come Jo.
Perché la faccio ridere quando le chiedo se
Perché ogni tanto esce con certe frasi, causando l’ilarità generale:
“Vi è mai capitato di avere IDEE GENIALI prima di addormentarvi e poi la mattina non ve le ricordate più?”

Penso a te, che a volte mi sembri così diversa e lontana da me, e a volte mi assomigli così tanto.

Sei quella che non capisce niente di computer, sei quella che nelle emergenze si agita e perde la testa, mentre io divento impassibile e fredda. In questo siamo all’opposto.
Tu sei impulsiva, io emotiva.
Tu rassegnata, io ribelle, sempre e comunque, a costo di sbatterci la testa.
Non mi arrendo, non VOGLIO arrendermi al conformismo.

In realtà, il mio sogno era quello di lavorare in quella cartoleria con gli scaffali in legno, il banco pieno di matite colorate e i fogli da disegno ruvidi.
Sorella.
- Che cosa vuoi fare da grande?
- La pugilessa.
- Ma non esistono donne pugilesse!
- E allora, io sarò la prima.
Scusate.
Ho avuto dei problemi al PC, nel senso che non si accendeva più e l'ho risuscitato.... accenditi e funziona!!!!
Ora lui è tornato nel regno dei vivi. E io spero di ritornare presto a scrivere.
Baci a tutti.

Con un dettaglio riesce a comunicare il tutto.

Quanto mi piace quest'uomo!
Starei ore ad ascoltarlo parlare... ti spiega tutto bene, e tu capisci tutto quando parla! Arnaldo Colasanti in televisione
...con un dettaglio riesce a comunicare il tutto. Questa è la bellezza... in realtà quando noi viviamo quando noi vediamo le cose non guardiamo mai le cose per intero, abbiamo sempre bisogno di DETTAGLI. Precediamo attraverso i dettagli per ricostruire una immagine. E questo lo facciamo sempre perché noi esseri umani abbiamo bisogno dei dettagli per relativizzare tutto per capire l’assoluto. Se noi avessimo un incontro totale con l’assoluto, noi saranno inceneriti Quando abbiamo il dolore, l’assoluto, noi stiamo male. Abbiamo bisogno di piccoli bene....di piccole gioie per capire. [Arnaldo Colasanti].

sabato 11 novembre 2006

Ci sono film che sembrano scritti apposta per te.

Ci sono film che sembrano scritti apposta per te. Nella casualità degli eventi accade che quella storia è la tua storia, quella emozione è la tua, quel carattere ti assomiglia. E tu ti senti meno sola. E quel film diventa la tua carezza, il tuo abbraccio, il tuo simile che ti capisce.
Un film è la favola di noi grandi, come una favola ti deve rapire, ti deve affascinare, ti deve divertire, ti deve insegnare...
È vedere una storia, è il mondo della fantasia, è ‘illusione, è l’inganno e a me piace perdermi in questa illusione, essere trasportata in altri mondi, diversi da quello reale, un mondo illusorio, ma finchè dura, finchè non si riaccendono le luci in sala, per me è come la realtà.
Ho sempre amato il regno di Fantasia, con la regina imperatrice di tutti i desideri, il suo eroe Atreiu, un bambino timido che legge il libro e ad un certo punto trova il coraggio di “credere” e gridare il nome nuovo della principessa, e salvare così il regno della fantasia umana.

E se mi capita di vedere il Dietro le quinte o il Backstage, mi ricordi che è tutta una illusione, l’arte dell’inganno, che nulla è vero e io ci rimango un po’ male. Vedo le luci, i microfoni, la cinepresa, tutte le persone attorno e Mi rovina tutta la magia, come un mago che svela i suoi trucchi. Mi sembra che si rovini tutto. Mi sembra che il regno di Fantasia perda i suoi colori e sparisca.
Ma non avete ancora capito che io voglio essere illusa, per un po’, voglio vivere nei sogni, per un po’. Perché il cinema è emozione che viaggia, con le sue regole e la sua tecnica, ma le emozioni sono universali.

Silenzio confusione

In una puntata di Che tempo che fa, Baglioni, intervistato da Fabio Fazio, raccontava che lui scrive le sue canzoni e i suoi testi, nel rumore, nel frastuono, mentre molti suoi colleghi devono estraniarsi nel silenzio totale.... Perché, diceva, nel frastuono rimangono le cose migliori, rimangono solo le cose che valgono come se il trambusto si portasse via con sè le cose futili e le idee vuote.
Ha un senso..

mercoledì 8 novembre 2006

Cartaviaggio Trenitalia

Ieri ho fatto fare una sana risata amia zia:

- Sai zia che ho scoperto che ora i treni hanno la raccolta punti con tanto di catalogo dei premi o biglietti gratis... si chiama CARTA VIAGGO

- Ma no!!! come al supermercato???

- Sì, se lo facevano 4 anni fa, vincevo tutto il catalogo!
(RIDE...)

A quanto pare c'è questa tessera gratuita e ogni volta che prendi l' abbonamento o il biglietto, ti danno i punti... poi scegli il viaggio gratis o un regalo dal catalogo.
Andate a vedere qui sul sito www.cartaviaggio.trenitalia.com.

CORAGGIO PENDOLARI!!!!

domenica 5 novembre 2006

Cambio di template

ne avevo le palle piene di quelle palle.
é periodo di cambiamenti.... e DI GIRAMENTO DI PALLE!

Si sà che il blog è la nostra casa su internet, e quando c'è qualche cosa che non va,
io ho voglia di cambiare tutto.
Lo faccio con la mia stanza da letto e lo faccio con il template del blog.

Si sà che quando una donna vuole cambiare se la prende con i capelli...
(lo dicono gli psicologi).
Visto che io ho i capelli corti e non me la posso prendere con loro cambiando pettinatura, me la prendo con il blog.

l'alternativa era:

  • colorarsi i capelli di verde
  • cambiare il colore al blog.

Cosa dite, vi piace questo nuovo aspetto o preferite il vecchio?


Mauro rispondi anche tu... che lo so che ci sei! :-))

Non so decidere. Ah! Come è brutto essere INDECISA, eternamente indecisa.... e faccio così anche per i vestiti... con sommma disperazione delle commesse!

PS: Come avete visto ho cambiato anche il nome mio! ma sono sempre io, ...PURTROPPO! solo che Nany è più dolce e coccoloso...

sabato 4 novembre 2006

Lenzuola blu

......Le tue mani sono gabbiani in un cielo azzurro
le tue mani entrano dentro al mio cuore di burro
le tue mani battono il tempo e accendono il fuoco
le tue mani a poco a poco
io sento le tue mani sopra di me
le guardo mentre preghi anche per me
le asciugo mentre lavi lenzuola blu......
[Gatto Panceri > Stellina (1997) > Le Tue Mani]


Lenzuola blu
ho comprato un completo per il letto, un lenzuolo blu.
vado a fare la spesa. Vado a fare la spesa. Non tanto per necessità, ma per fare un giro.
ci sono le offerte speciali sulle coperte e sulla biancheria. Inizio a guardare e a girarmi attorno per cercare le misure e i bigliettini dei prezzi. Mentre cerco di orientarmi fra le 1000 stampe e colori, arriva un carrello con una coppia: lei lo chiama mentre cercano i lenzuoli a doppia piazza. Io lì davanti allo scaffale dei completi singoli 100% cotone mi fermo e abbassa la testa. Sono triste. Mi sento una fallita. Davanti ai lenzuoli a singole piazze mi sono sentita ferita e umiliata, da quella donna giovane che non immaginava certo di creare tanto danno solo scegliendo un lenzuolo. Mi sono sentita una misera.
Una fallita che fa finta che tutto vada bene, ma invece quel lenzuolo mi ha soffocato.
Quella donna che si è avvicinata chiamando lui non pensava certo di essere il mezzo per far uscire la realtà cruda, la mia solitudine.

La mia solitudine stanotte dormirà in un lenzuolo blu. Sì, sono sola, ma sono io. E non è detto con certezza che solo perché sono sola sono uno scarto. Anche se mi sento uno scarto, quando guardo la confezione con la scritta sul cartoncino completo letto singolo e lenzuolo sotto con angoli.
ho portato con me quel lenzuolo blu e ci dormo dentro. E non ditemi che da soli e si dorme meglio perché non è vero.
mi sono sentita male, ma ho portato quel lenzuolo singola piazza a casa, fra le mie cose care, perché altrimenti significava rinnegare la mia solitudine e quindi anche me stessa.

Ho portato a casa quel lenzuolo blu insieme alla mia solitudine.

foto mie è un nuovo tag

cielo ed alba ad est sulle colline della mia terra

venerdì 3 novembre 2006

Merci Mademoiselle

ho visto un corto bellissimo dal titolo MERCI MADEMOISELLE!
era ambientato a parigi,e già questo è un buon inizio!
c'era un giovane regista alle prese con il casting per trovare la protagonista del suo nuovo film d'amore.
nel suo studio si presentano donne di ogni tipo,anche un travestito!
ma il regista è scoraggiato,perchè non trova quella giusta.
però alla fine (e ovviamente solo alla fine!) lei arriva.
la classica ragazza timidina-biondina-magrolina-acqua e sapone.
e fa breccia nel suo cuore.
il suo provino non è nulla di eccezzionale.
ma tanto il regista aveva già deciso.
e così le consegna il copione.
per leggerlo.
e lei lo legge.
in un parco a parigi.
... il finale è meraviglioso e mi ha fatto sognare.

Ora solare

Tornati all'ora solare...
Io lo sapevo. Ad ogni cambio dell'ora accade sempre la stessa scena.
Tu dici:
- L'orologio a parete non funziona più. Ho cambiato la pila ma non va lo stesso.
Io lo so che il tic tac ha smesso di funzionare perchè lo hai toccato per cambiare l'ora solare/legale.
Quando si sistema l'ora nell'orologio a parete, ma anche quelli a polso, si deve far girare le lancette sempre il senso orario. Perchè se no si disincastra il meccanismo dentro e non va più. Le rotelle sono fatte per far girare le lancette in senso orario, se sono forzare a girare al contrario, le rotelle dell'ingranaggio si ingranano più.
Così stamattina mente non c'eri, ho preso l'orologio e gli ho dato un bel pugno sopra. Un bel pugno come quello che dava Fonzie al Juke-box.
- Ma ti come hai fatto a farlo funzionare di nuovo?
- Gli ho dato un pugno e ha ripreso a funzionare.
Con le maniere dolci si ottiene tutto.
Mi sono troppo sentita Fonzie.
Hey!!!!

mercoledì 1 novembre 2006

PRENDO LA VITA CON UN SORRISO

PRENDO LA VITA CON UN SORRISO


Una buona battuta di spirito è una cosa assoluta, sacra, che non si può criticare. I nostri rapporti con una buona battuta di spirito sono immediati e addirittura divini. (prefazione al Circolo Pickwick di Charles Dickens) Gilbert Keith Chesterton (1874 – 1936), scrittore britannico.
Ieri mio fratello è arrivato a casa con una bilancia pesapersone elettronica....
L’ho ringraziato. Ma io sono anni che non mi peso più, non perché sia grassa, ma perché non me ne frega niente.
Dimagrisco quando sono nervosa e agitazione mi chiude la bocca dello stomaco e perdo l’appetito... ingrasso quando sono calma e serena e allora mi scateno nella mia caratteriale golosità.


a due sole cose non posso resistere la golosità e la curiosità...
sì, non so dirvi se sono più curiosa che golosa o viceversa...


sono anni che non mi peso... mi ricordo che l’unica bilancia che ho avuto e su cui ho raggiunto il pesi limite di 42 kg e di 60 kg, era la bilancia avuta con la raccolta punti dei cracker Pavesi, vi ricordate la pubblicità ? con la canzoncina

Babbo non ha più la pancia
glielo ha detto la bilancia....

Era carina, azzurra e rossa, e per tanti anni l’ho spostata dal pavimento quando rassettavo la stanza da bagno.
Erano gli anni della scuola. Del mio Liceo Scientifico, di quando studiavo tanto e tanto, e affrontavo le pulizie in casa come una “piacevole evasione”, e poi mi è sempre piaciuto giocare con l’acqua. Fare i lavori manuali mi piaceva (e mi piace ancora tanto!) mi rilassava il cervello e mi aiutava a muovermi. Amo fare i lavori in casa. Mi piace sentirmi “la casalinga del TERZO millennio!!!

Stamattina ho fatto ridere la domestica. Mi sono pesata con la tuta e il numero che è comparso sul display non mi soddisfaceva... allora mi sono tolta la tuta... che pesa molto, mi sono detta! Il numero è diminuito: bhe! Non mi posso lamentare, per una che sono anni che non si pesa.
Sono anni che non mi vedo la pancia.... non perché non ci sia un po’ di rotondità addominale, ma perché dall’alto io vedo solo 2 montagne che coprono tutto l’orizzonte, il resto sparisce. Tutto il resto del mio corpo sparisce dietro ‘ste 2 montagne che mi porto sempre con me.

sono anni che conviviamo nel più assoluto rispetto reciproco, abbiamo imparato a sopportarci a vicenda....

Il più bel complimento me lo ha fatto Claudio, mio ex-collega di lavoro:

“Tu non sei grassa, se tu sei grassa, le altre cosa dovrebbero dire? Tu non sei grassa, sei “giunonica”!”

Non ho risposto nulla, per non fare brutte figure, ma sono andata a cercare nel dizionario il significato di “giunonica” che mi ricordava “Guinone”, la dea moglie di Giove. Il giorno dopo ho ringraziato Claudio per il complimento! È un complimento intellettuale... bello, e culturale! Che mi fa sentire BELLA. Io, giunonica è meglio, mi si addice...