domenica 26 novembre 2006

Il dottor House: Dr House Medical division

Gregory House, House Medical divisionGregory House, House Medical division

Gregory House, House Medical divisionGregory House, House Medical division













Il dottor House: post del blog BLOGIACOSA.
Leggetelo perchè è bellissimo!!! é una descrizione critica sul nostro telefilm preferito e sul nostro personaggio che ci fa impazzire.

Poi io adoro il dottor House.
Voglio sposarlo. ;-)

Gregory House, House Medical divisionGregory House, House Medical division



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Se penso ai miei telefilm preferiti: CSI Miami e Dr House Medical division, e se penso all'ammirazione per i due protagonisti Horatio Caine e Gregory House, dico che sono entrambi degli eroi "buoni, goisti e altruisti". Anche Gregory House è un buono, ma è scorbutico, imprevedibile, bastardo, dice sempre quello che pensa. Mentre Caine è giustizia "umile", House è giustizia "ruvida", è più tormentato, è più sofferto. Lavorano per la giustizia e per la salute entrambi, ed entrambi ci mettono il cuore e l'anima anche se non lo mostrano mai , o almeno cercano di non mostrarlo, FANNO I DURI... ognuno al loro modo. La loro sofferenza è interiore, nascosta e solitaria.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Io adoro il dott.HOUSE!!! senza contare che è un uomo veramente affascinante!!ho seguito con passione tutte le puntate e sicuramente non perderò le repliche! un bacione e ricorda di sintonizzarti mercoledì alle 21.00 su italia uno!bacio

gim ha detto...

siamo tutte "innamorate" di Gregory House. W il mercoledì sera!

Anonimo ha detto...

Leggete questo, è di Gabriele Romagnoli

http://www.repubblica.it/2003/g/rubriche/naviinbottiglia/house-wilson/house-wilson.html?ref=hprub

House & Wilson

Siccome leggete qui so che guardate

PAUSA PUBBLICITARIA: "House"

E su dvd, non su Italia Uno, perché non sopportate la tirannia dei palinsesti e le punture degli spot. Al terzo che mi ha detto: "C'è uno in tv che si comporta come te, si chiama House", l'ho fatto anch'io.

E' comprensibile, il dottor House. Ha una ferita e un talento, cose difficili da gestire. Ti sbatte in faccia l'una e l'altro. Non rispetta chi non ha nè l'una nè l'altro, specialmente se gli sta sopra, come inevitabilmente accade in un mondo che premia la regolarità e l'abilità nel servire a tavola alle feste della moglie del padrone. House ha perduto la cosa a cui teneva di più e neppure la rivuole indietro, perché gli piace essere segnato e perché, siamo sinceri, essere segnati piace.

A me invece piace l'altro, il dottor Wilson, quello che sbuca ogni tanto, ha la testa inclinata di lato, gli occhi sgranati, due ex mogli. L'oncologo. Senza fissa dimora. Quello che si lascia dietro un amore e una casa arredata. Poi si mette con una malata terminale, per il tempo che resta, come se ogni cosa non avesse un tenpo che resta. House combatte il dolore, Wilson ha perduto la battaglia, perché il dolore lo ha sedotto. Ha per amico uno storpio e per amante una morta che cammina. Crede che il dolore renda puri. Ama solo chi lo conosce: quelli che non vedono, quelli che contano i giorni alla rovescia, quelli che hanno staccato il padre del cappio e deposto il corpo sul tappeto del salotto, quelli che hanno portato la bara a spalla e poi sono andati ognuno da una parte e non si sono visti mai più. Sta accanto al dolore degli altri con il rispetto di chi sa che, finché non è il tuo, non sai che cos'è, anche se l'hai studiato, anche se l'hai curato, perfino se credi di averlo sepolto.

E' facile essere House, ma prova a diventare Wilson.

(15 febbraio 2007)