domenica 16 luglio 2006

Eugenio Montale

il mio poeta preferito, la voce della mia anima
Eugenio Montale

Nell'anima dell'uomo
Nell'anima dell'uomo si alternano sistole e diastole, turbamento e tranquillità, gioia e angoscia,speranza e disperazione. Fuori dell'anima dell'uomo (posto che esista un fuori) l'alternarsi dellestagioni. II brutto tempo e il sereno, la guerra e la pace, la rivoluzione e la restaurazione, il progresso tecnico e il presunto regresso morale, le belle arti e le brutte arti, l'opulenza e la fama presentano una gamma non meno differenziata. Che cosa muove l'uomo? La biologia o la dialettica? Ne l'uno ne l'altra offrono consolazione. All'uomo importa mediocremente di sapere che forse un giorno si potrà creare un suo facsimile partendo da procedimenti in vitro; all'uomo dice poco o nulla apprendere che si sono scoperte due nuove galassie; all'uomo e del tutto indifferente la notizia che nel suo spirito funziona un meccanismo di tesi, di antitesi e di un babau finale che non si sa che cosa sia. Che la storia sia un succedersi di fatti naturali (cosi come sono naturali la pioggia e il buon tempo) oppure il dispiegamento di uno spirito del quale non si sa come e perché l'uomo stesso sarebbe partecipe o addirittura creatore, ecco un'idea che interessa pochissimo l'uomo. Tuttavia, si osserva, all'uomo importa assai la propria libertà personale e tutta la sua storia e affrancamento a secolari schiavitù. La Vita (stavolta con la maiuscola) conterrebbe dunque una freccia, un'indicazione. Chi segue la freccia cammina nel senso della vita, chi ignora o trascura la freccia si muove in una direzione del tutto diversa o anche opposta (e con questo? Che male ci sarebbe? obiettano altri).Se la freccia significa libertà e facile dire che l'indifferenza e la maggiore delle libertà possibili,ma anche la piú paurosa. Mai l'uomo ha deciso qualcosa devota proprio senza un profondo sgomento. Se qualcosa da pace all'uomo e il sentirsi agito, mosso, necessitato. Lo sanno bene gli storici e particolarmente alcuni filosofi, per i quali tutto quello che accade ha sempre ragione e quello che non accade ha sempre torto. Solo gli scienziati (non tutti naturalmente) sanno che se a storia é natura essa non presenta alcuna freccia. Se poi la storia non é natura, allora non si vede come possa darsi il rovesciamento della natura o anche l'inosservanza della natura. Tra due fatti o entità che si ignorano è ben difficile che possa esistere convivenza o collaborazione.

(Eugenio Montale, "Variazione n°30", "32 variazioni"in otto elzeviri del Corriere della Sera)

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