sabato 7 ottobre 2006

Questo pomeriggio ho letto il post di Cecia (S come sensibilità)

Le fiabe dicono più che la verità.
E non solo perchè raccontano che i draghi esistono,
ma perchè affermano che si possono sconfiggere.

Gilbert Keith Chesterton (scrittore e giornalista inglese).

[... detesto usare questo posto per sfogarmi, mi irrita, mi fa sentire stupida e patetica e anche terribilmente irriconoscente ma se non scrivo scoppio. Scoppio sul serio....]tratto dal blog di Cecia Bittersweetsymphony

Non sentirti né stupida ne patetica...

Questo pomeriggio ho letto il post di Cecia. Volevo scriverle un commento, e ho iniziato a scarabocchiare i miei pensieri su un block note, quelli piccoli piccoli, larghi 8 cm, che servono di solito per la lista della spesa. Ma poi un misero foglietto non bastava come commento... e ho capito che quello che lei aveva scritto era troppo grande per stare dentro ad un commento.

Non sentirti né stupida né patetica... ma solo umana e coraggiosa.

La scrittura FA ATTRAVERSARE i rimorsi
e non solo questo,
la scrittura è molto di più
(Ginevra Bompiani).

(e molto altro di più ...aggiungo io)

Giusto. Io ho iniziato a scrivere il mio blog da pochi mesi, ma mi rendo conto che è terapeutico, che " sto meglio ": il solo fatto di scrivere le mie cose, le svolge, le libera.... come se avessero le ali, per questo ho chiamato il mio blog Pensieri con le Ali.
Come prendere la chiave e aprire una porta, certe volte i pensieri corrono fuori come vivaci scolari alla fine della scuola, tutti fuori dall'atrio... sKatenati!
Certe volte fanno fatica e tu rimani lì con la chiave in mano ad aspettarli, come una brava Tata in attesa di abbracciarli e sentire cosa hanno da dirti.
Mi è sempre piaciuto in autunno, fare il giro dei termosifoni con un pentolino, quando si accende il riscaldamento, e dalle valvole esce l'aria con forza, con pressione, da una piccola valvolina, la tieni aperta finché scoppietta, sbuffa e sputa con violenza l'aria dell'impianto idraulico. Finché, a furia di sputacchiare aria e acqua, esce solo l'acqua... allora chiudi, e il termosifone inizia a scaldarsi.n
Battere i tasti correndo dietro i pensieri é la mia valvola di sfogo e quando clicco sul pulsante Pubblica Post è come quando apro la valvolina del termosifone. Poi aspetto di godermi il calduccio. E sto meglio.

[E non dovrei essere contenta di scappare da questo problema, ma dovrei fare qualcosa perchè altrimenti vuol dire che non è cambiato niente, che cambiano gli scenari ma sono sempre la stessa e quella che sono non mi piace. Sono stanca di sentirmi sempre quella cattiva e quella che sbaglia. ]

Mi ha fatto soffrire il suo post perchè mi ha ricordato quando io vivevo in un monolocale a Milano, da sola, all'inizio non avevo neanche il letto. Dormivo nel sacco a pelo per terra, senza mobili, senza la cucina... c'eravamo solo io e un rettangolo di stanza.

[Sono stanca perchè questo è tutto quello che ho sempre voluto ma non sono abbastanza brava da coglierlo, da godermi ogni minuto e forse non è solo colpa mia ma. Sono stanca perchè mi guardo e vedo qualcosa che non mi piace, e domani avrò ancora voglia di migliorare e pensare che posso farcela ad essere una bella persona, ma adesso mentre mi guardo vedo solo qualcosa di imperfetto, sbagliato e brutto. E non mi guardavo così da tanto tempo, che quasi non ricordavo quanto faceva male.]

.....Leggere certe cose mi ha ricordato le sensazioni della mia vita da sola, le difficoltà di affrontare una cosa che mi piaceva ma nello stesso tempo mi pareva grande, più grande di me. Le difficoltà di affrontare tutte le cose nuove, tutte... di giorno l'ambiente lavorativo nuovo e sconosciuto, e di notte i rumori di un posto che non conoscevo, e facevo fatica a dormire.

Io contadina e montanara, stavo in mezzo al cemento, in mezzo al rumore.
Ripenso ai giorni di Milano, a come stavo appassendo a poco a poco, come una pianta senza acqua.
Mi ha ricordato quando a Milano, una sera, mi sono messa a piangere al telefono con mia sorella, e lei talmente agitata voleva prendere la macchina e venire da me. Non sono una che piange invano, e per lei è stato scioccante, la capisco: io ai suoi occhi sono sempre stata la sorella più grande, quella “forte”, il punto di riferimento....
....ma io avevo così bisogno di sentire vicino qualcuno, una voce conosciuta e parlare delle cose nostre normali, abituali e consueti, col nostro linguaggio. Perché, in fondo, sono queste solite cose quotidiane che fanno i legami più stretti e importanti, e quando sei via, lontana, ti mancano e ti sembra che tutto ti manchi.

Bhe! mi è bastato sentirmi dire: "Oddio, non posso sentirti così, io adesso prendo la macchina e vengo da te". Alle volte basta sentirsi dire questo, cioè sentirsi amati, per farsi coraggio da soli.

Mi ha ricordato quel pomeriggio seduta nella sala d'aspetto di Milano Centrale, mi è venuto da piangere, per la stanchezza, per il male fisico che avevo ad una ciste, e per il senso di smarrimento e ansia, di "non avere più punti di riferimento"

e piangevo... cercando di nasconderlo in mezzo alla gente.

Quando mio fratello mi ha porto un fazzoletto di carta, con un gesto tenero e discreto, come se avesse timore di entrare nel mio dolore, ma con il desiderio di fare qualcosa per me. Ecco! quella tenerezza dal mio fratello più piccolo, è stato il gesto più bello ricevuto da lui. E per me indimenticabile, ancora oggi, a distanza di 6 anni mi intenerisce: ho sentito il suo affetto chiuso dentro un gesto. (Come è possibile ciò?)
Io oggi mi sono sentita così leggendo il post di Cecia di sabato 7 ottobre. E idealmente volevo porgerle un fazzoletto... e farle sentire

la stessa comprensione discreta e delicata,
e la stessa vicinanza riguardosa e sobria
, che io avevo sentito allora.

[Sono stanca perchè le persone continuano ad andarsene, perchè c'era un amico e adesso non c'è più e inizio a pensare che sia colpa mia, che mi invento sul serio rapporti che non ci sono solo perchè ho bisogno di credere qualcosa. Sono stanca perchè quell'amico per me era importante e invece sono scomparsa di nuovo dalla vita di qualcuno come se niente fosse, in cinque minuti, e questo mi ha fatta sentire sola, mi ha fatta sentire un'attrice non protagonista nella vita delle persone che amo e perfino nella mia.]

Mi ha ricordato tutte le persone che se ne sono andate, che mi chiamavano Annina o Trottolannina e poi sono sparite. Mentre io ci tenevo a loro. Anche io all'inizio pensavo che "fosse colpa mia", che avevo qualcosa che non andava, che avevo qualcosa in meno delle altre, ma poi ho capito, che a volte succede che la gente se ne va e non è colpa tua..... Ma se io mi sono comportata bene e non ho fatto la stronza, nessuno ha colpa, io ho la coscienza a posto. Con un amico non sono stata leale, l'ho perso, e allora l'ho chiamato: gli ho detto "scusa", spiegando il mio punto di vista e augurando tutto il bene del mondo.... perchè non voglio lasciarmi dietro rancori od odi. Faccia pure la sua strada senza di me, che io faccio la mia, ma nella più serena condizione di "non rancore".

[che se la gente se ne va se è così facile dimenticarmi, se ci vuole così poco vuol dire che mi manca qualcosa ]

Ho imparato a vedere le cose da una angolazione diversa, ho imparato che si ci incontra ma si ci lascia, e questo non significa che mi manca qualcosa, o che sono strana, o che ho qualcosa che non va. Semplicemente quella persona non era sulla mia frequenza, non era sintonizzata con me e con le mie cose, coi miei moti dell'animo, che vanno e vengono come le onde del mare. Mi ha dimenticato in fretta, certo... Come accade con una radiolina non sintonizzata sulla stazione giusta, non capisci niente e dopo un po' ti stufi di continui fruscii, lui non sentiva le cose che dicevo e non capiva... e viceversa io.

Sarò viva finché riuscirò a guardare
LE COSE e il mondo da diverse angolazioni
Finché pioggia e sole mi batteranno in faccia
In un giorno d'estate senza sopraffarsi
Domani se suona la sveglia tu lasciami dormire
Domani se non sono sola tu lasciami sognare ancora...
[Domani L'Aura, da Okumuki (2006)]

[E domani forse andrà tutto bene. Domani forse avrò ancora voglia di metterci l'anima in ogni cosa e di vedere quanto sono fortunata, quante cose stupende ho, perchè so di averle. Domani forse non sentirò più il bisogno di scrivere un post così patetico e ingrato nei confronti di tutti quelli che ci sono e della mia vita..]

E sono sicura che lei ha tante persone accanto che le vogliono bene e che non è sola... ma mi spiace, soffro un po' nel leggere questo malessere che sta provando, che so che è passeggero..

[...e io non mi detesterò perchè non riesco ad essere la solita Cey in una giornata in cui tutti si sforzano di sorridere e sono stupendi.]

Le pessone sensibili (sto parlando di me) è come se avessero delle antenne potenziate al massimo, che captano tutti i segnali e li amplificano, "sentono molto di più" delle altre persone. Sono molto più ricettivi degli altri, si muovono con un minimo alito di vento..... questo le rende più FRAGILI, ma insieme molto più PREZIOSE.

[Sì domani andrà meglio e non ci saranno più post come questi che scrivere mi costa davvero tanto. Forse.]

Le sue sensazioni sembrano tanto le mie... che era l'anno 2000. Se è vero che le sue sensazioni mi ricordano tanto il mio inizio in un monolocale milanese allora, posso orare dire che...
Io penso che giorno dopo giorno, andrà sempre meglio... con difficoltà a volte, ma sempre meglio, fra alti e bassi certamente, ma sempre meglio..... fino ad un giorno magico in cui si accorgi che "tutto è a posto", che sei tu. E sei unica e vai bene così, anche con i difetti, e impari a perdonarti le cose che non vanno, ad essere di maglia larga per alcune cose e a riconoscere le cose che devono essere limate e aggiustate. Ma solo poche cose: perchè non è scritto da nessuna parte che tutto deve essere perfetto, che tutto deve essere ordinato e preventivato e ORGANIZZATO.

Ho imparato a capire che non tutto deve essere organizzato.
Ho imparato a non saltare pasto, e a tenere sempre una merendina nella borsa per le emergenze... perchè la stanchezza fisica fa brutti scherzi e ti fa vedere le cose più brutte di quelle che sono in realtà, dipinge tutto di nero.
Ho imparato a farmi una risata... si impara relativizzare tutto. Certo ci sono i grandi dolori e le grandi gioie, per il resto bisogna relativizzare tutto.
Ho imparato ad accettare che non sempre si è OK, ma va bene anche così, senza detestarsi, in mezzo agli altri che "si sforzano di sorridere e sono stupendi."
Ho imparato che NON SEMPRE è COLPA MIA, ma le cose accadono anche da sole....
Ho imparato a non vergognarmi più nella gioia che provo a ballare la mia canzone preferita da sola nella mia stanza, a saltare pensando solo alla musica e lasciando andare il corpo dove vuole, farcendo salti e piroette (anche se il mio corpo non è quello di una danzatrice nè quello di una velina... ma chi se ne frega!) perchè è il mio modo di dire: sto bene!!! sto bene!!! e seguo la chitarra sottolineando gli accordi e lasciandomi trasportare.... senza sentirmi patetica o ridicola.
Ho imparato che la famiglia è la cosa più importante, ma che può anche rivelarsi l'inferno sulla terra.
Ho imparato che non si può sempre essere allegre e splendide, ma Paolo Rossi mi strappa sempre una risata... anche quando ho il broncio.
Ho imparato che quando sono stanca devo riposarmi... se no va sempre peggio! Quando sono stanca non connetto più e vedo tutto nero.
Ho imparato che a volte bisogna “lasciare che le cose vadano come vanno”: in poche parole “lascia bollire”, a fregarmene un po’ di più, anche se sembra brutto dirlo, ma a volte bisogna fere così, per non impazzire.
Ho imparato a imparare dai bambini.
Ho imparato a pranzare alle 14, così posso sentire alla radio Fiorello e Baldini in Viva Radio 2.
Ho imparato a capire che è tramite i post dolorosi come quelli che ha scritto lei che si cresce e si diventa una "bella persona".

Io dico che sei sulla strada giusta. Coraggio, coraggio, coraggio. Accadrà.

E la vita in cui abiti
Niente meno e niente più
Sembra un posto in cui si scivola
Ma queste cose le sai meglio tu
Cosa vuoi che sia passa tutto quanto
Solo un po’ di tempo e ci riderai su
Cosa vuoi che sia... ci sei solo dentro
Pagati il tuo conto e pensaci tu
Chi ama meno è meno fragile: tutti dicono così
Ma gli occhi fanno quel che devono solo tu puoi non accorgerti
E il mondo che ti dice: tu pensa alla salute che c’è chi pensa a quello a cui non pensi tu
E il mondo che ti dice: tu pensa alla salute che c’è chi pensa a quello a cui non pensi tu
Cosa vuoi che sia passa tutto quanto
Solo un po’ di tempo e ci riderai su...

[Ligabue]

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