martedì 11 luglio 2006

Il mare, Novecento e io....

Foto mia, mare onde sole spiaggia

Tengo aperto il libro di Baricco

NOVECENTO

con le mie dita mangiucchiate. Sì, mi mangio le pellicine delle unghie e ora le vedo che fanno capolino dal dorso di questo libro

piccolo, ma DENSO, corto, ma COMPRESSO.

Tengo aperto il libro a pagina 52 e mi fermo. Sono in riva al mare e leggo del pianista che suonava solo se aveva l'oceano sotto il culo. Sembra che ci guardiamo negli occhi. Io e Novecento. Io sulla terra guardo il mare e lui sull'oceano guarda la terra.
Mi assomiglia Novecento. A pagina 32 io e Novecento siano uguali. Lui dentro il libro, e io con le mie unghie mangiucchiate che tengo aperto il libro a pagina 32. Guardo il mare ad occhi chiusi. Mi basta sentire il vento che soffia da Novecento a me e mi sembra di avere in faccia il sorriso della Gioconda.
Non m'importa se in spiaggia la gente fa rumore e confusione: tutto diventa silenzioso e la gente sparisce come se fosse tutta proiettata in un'altra dimensione, in un diverso livello di sensazione. In questo livello esistiamo solo io, la riva del mare, l'Oceano e Novecento.
Il vento del mare e le onde appena accennate, mi portano la tranquillità e me la scaricano dentro, come in un magazzino.
Io, magazzino di serenità.
Sembrano dirmi: Conservala che ti servirà, prendine poco alla volta e sii parsimoniosa.
Perchè la gioia e la serenità che ti regala, Sì...

che ti regala la natura

è preziosa e va conservata nel magazzino dentro di noi, al riparo, insieme alle cose più care, che non hanno prezzo.
E' bello il mare dalla terra, Novecento, è bello...
Ti posso dire con sicurezza che LYNN BASTER aveva ragione.

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